Strappare lungo i bordi:la recensione umorale della nuova serie animata scritta e diretta da Zerocalcare, pseudonimo del celebre fumettista italiano Michele Rech.
Tutti i sei episodi della prima stagione saranno disponibili suNetflix da mercoledì 17 novembre.

STRAPPARE LUNGO I BORDI – LA RECENSIONE

Se non avete mai letto niente di Zerocalcare, se non avete mai visto una sua striscia, se non avete visto Rebibbia Quarantine… allora siete persone molto sfortunate perché dovrete attendere qualche giorno per poter vedere Strappare lungo i bordi o fortunate perché potete ancora leggere e vedere tutto quello che ha prodotto Michele Rech alias Zerocalcare prima dell’uscita di questa prima stagione del suo primo lavoro animato a colori. Insomma questa serie, secondo me, è imprescindibile.

Per chi avesse vissuto in una grotta, sopra un albero o nella sede di un qualsiasi partito politico e non conoscesse Zerocalcare urge un piccolo resumé: Michele Rech è un fumettista, illustratore e pensatore che ha come caratteristica stilistico/narrativa il raccontare la sua vita, i suoi pensieri, le sue ansie e le sue pippe mentali. Sembrerebbe un pesce fuor d’acqua nel mondo ma, proprio per questo, ci trasmette una sincerità che solo pochi possono permettersi. Potremmo quasi dire che nel modo di disegnare e scrivere è come leggere blog grafico. Anche se questa definizione è per molti versi incompleta.

Tutto chiaro? Se sì, bravi. Se no, va bene così.

Ma veniamo al dunque: una delle caratteristiche che più amo dei suoi lavori è il fatto che ogni singolo testo/opera è sempre fortemente espressiva e dettagliata sia dal punto di vista visivo che dal punto di vista testuale. Il grande Jacovitti ha raccontato di disegnare quei piccoli personaggi a margine (api che si baciano, salami con i piedi, etc.) per riempire il foglio mentre stava pensando alla vignetta successiva. Ecco Zerocalcare non è così. La profondità delle sue immagini sembra una realtà aumentata. Espressive su più livelli in cui il testo fa da trainante e le immagini, le scritte sui muri, i poster, inquadrano il suo stile composto anche da una piccola nota di “fancazzismo” in cui, personalmente, mi rivedo e credo che possano rivedersi tutti.

Il suo immaginario mentale è costellato di oggetti e ricordi che lo rendono un uomo calato nel suo tempo ma che riesce a vedersi sia da fuori che da da “dentro”. Questo lo rende non un semplice disegnatore ma anche un autore nel più ampio senso del termine.
Ironico ma profondo, scattante ma con tocchi di poesia che emozionano sempre.
E questa sua opera che affronta un tema molto importante anche nella sua vita è decisamente da vedere e da abbracciare.
Perché Michele è uno che condivide con gli altri. Misantropo ma altruista a tal punto da voler condividere non solo i dubbi, le paure, le pippe mentali, ma anche i suoi sentimenti più profondi. Ed è per questo che lo stimo e, perché no, gli voglio bene.
Strappare lungo i bordi fonde assieme dolore ed esistenza, contraddizioni e paure, egomania e tenerezza, parole forbite e parolacce. Insomma, per usare una parola che le racchiude tutte: l’umanità.

Grazie di esistere!

STRAPPARE LUNGO I BORDI– LA TRAMA

In un racconto costellato di flashback e aneddoti che spaziano dalla sua infanzia ai giorni nostri, Zerocalcare percorre un viaggio in treno con Sarah e Secco, gli amici di sempre, verso qualcosa di molto difficile da fare. Tutto, dai ricordi sugli anni della scuola alle lamentazioni esistenziali nei confronti della propria incompiutezza, è narrato con la voce di Zerocalcare, che doppia tutti i personaggi, tranne l’armadillo, che ha la voce di Valerio Mastandrea. È con questo stratagemma che ogni capitolo della storia sembra costruire un tassello di un mondo fatto di pochissime certezze e di amicizie incrollabili. E quando nel finale tutti i pezzi saranno al loro posto, il mosaico che avranno costruito sarà una sorpresa per lo spettatore, ma anche per il protagonista.

STRAPPARE LUNGO I BORDI– TRAILER ITALIANO

Edoardo Montanari