Il true-crime è un filone che negli ultimi anni ha subito una crescita talmente veloce e costante che anche il colossoNetflixha deciso di puntare sul genere.
In questo contesto si colloca la docu-serieMaking a Murderer, la risposta di Netflix allo show HBOThe Jinx.
Con una sola, decisa, differenza: se il documentario diAndrew Jareckiera strutturato su un presunto colpevole,Making a Murderersi concentra sulla storia diSteven Avery, unpresunto innocente.

Il documentario a puntate diretto daLaura RicciardieMoira Demosè, infatti, incentrato a ripercorrere le incredibili traversie giudiziarie di Steven Avery, l’uomo ingiustamente detenuto in carcere perdiciotto anniper un’aggressione a sfondo sessuale non commessa e successivamente accusato della scomparsa e relativa uccisione di un’altra donna.

MAKING A MURDERER – LA TRAMA

Durante le dieci ore (circa) si esplorano le cause, gli effetti e, soprattutto, la vita di Avery: proveniente da una famiglia di dubbia moralità gli Avery sono da generazioni degli sfasciacarrozze a Manitowoc, in Winsconsin. Non molto amati dalla comunità che li guarda con diffidenza.
Così, quando nel 1985 Steven viene arrestato con l’accusa diaggressione e stupro, la cosa non stupisce nessuno. Ma nel settembre del 2003, dopo18 anni dietro le sbarre, Steven Avery viene scarcerato per non aver commesso il fatto, attraverso le moderne analisi del DNA.
Così Steven decide di intentare una causa da 36 milioni di dollari alla Contea di Manitowoc accusando la polizia di aver complottato contro di lui.
Ma nel novembre del 2005 tornerà dietro le sbarre, questa volta con l’accusa diomicidio di primo grado. È davvero colpevole? Oppure stanno veramente cercando di incastrarlo?

Making a Murdererè un documentario crime suddiviso in dieci episodi – forse un pochino di parte – che ripercorre la vicenda umana e processuale dell’uomo attraverso filmati, testimonianze e interviste raccolte in una decade.
Dieci anni
di lavoro per le due registe che hanno seguito l’evolversi della vita incredibile di un uomo in continuo equilibrio tra innocenza e colpevolezza.

Il segreto di questa nuova docu-serie consiste, oltre alla storia pazzesca, nellastruttura della narrazione. La serie viene presentata come se ancora non se ne conoscesse il finale, creando ansia e stupore, soprattutto nelle lunghe puntate interamente incentrate sui processi.

A tutto questo va ad aggiungersi unastruttura seriale a episodiche crea la sensazione che, nel tempo che passa tra un episodio e l’altro, possa succedere qualcosa di non ancora registrato (così come successo proprio perThe Jinx).

Making a Murdererè un prodottoefficacesoprattutto sulla narrazione dei temi che vanno dalle falle delsistema giudiziarioamericano all’abuso di poterepassando dalruolo dei mediaalleindagini investigativeche suscitano un clima di tensione dal primo all’ultimo episodio.
Laura RicciardieMoira Demoshanno realizzato un prodottocoinvolgenteche crea empatia verso unpresunto colpevole di stupro e omicidio,raccontando la storia di un uomo in cui le fallibilità giudiziarie creeranno conseguenze tristi e atroci.

Un documentario che non si potrà non amare e che sicuramente servirà per non dimenticare mai questatriste, folle e assurda storiadi disparità del potere dell’individuo contro quello del governo.

MAKING A MURDERER – L’OPENING

Marco Visco