LaRecensionedeLo chiamavano Jeeg Robotil nuovo film diretto daGabriele MainetticonClaudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei.
Al cinema il25febbraiograzie aLucky Red.

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT – LA TRAMA

Luca Marinelliche canta con matita nera agli occhiUn’emozione da pocodavanti a dei camorristi e Claudio Santamaria che salva ilderbyRoma-Lazio grazie ai super poteri, bastano a convincere cheLo chiamavano Jeeg Robotè un film da non perdere.
Unsupereroeitaliano, raccontato con unacomicitàspiccata, ben radicata in un contesto malfamato e criminale comeTor Bella Monaca. Enzo è un uomo privo di entusiasmo, che passa le giornate a vedere film porno e a mangiare budini alla crema, cercando un guadagno facile. Dopo un tuffo inaspettato nel Tevere, chiede aiuto al vicino di casa, Sergio, per poter racimolare del denaro. Sergio lavora per “Lo Zingaro”, unboss esaltatodal passato glorioso (aveva partecipato al Grande Fratello, ah no Buona Domenica), che non si accontenta di fare rapine ma “vuole fare il botto”. Qualcosa va storto ed Enzo si trova a dover gestire i super poteri e cosa più difficile, una ragazzina fissata con Jeeg Robot. Da lì la storia si sviluppa parallela tra un super eroe improvvisato che deve gestire una principessa e un boss invidioso della popolarità del super criminale su Youtube.

Lo chiamavano Jeeg Robotnon si prende sul serio, il regista Mainetti si approccia al genere supereroistico così come a quello comico in maniera efficace. Piace questoSantamariaironico che da uomo burbero e tutto d’un pezzo si trasforma piano piano, non solo grazie ai super poteri, ma anche alla ragazza piombata nella sua vita. Piace ancora di piùLuca Marinelli, un mix tra quellacattiveriache avevamo già visto nel film di Caligari e quella profondità di una persona che nasconde tanta insoddisfazione. La bravura di Marinelli conquista totalmente lo spettatore, tanto che a fine proiezione si vorrebbe ancora godere di quegli occhi sgranati, di quella voce rauca e soprattutto di quell’ ingenuità che raramente vediamo accompagnare l’antagonista. Non vuole uccidere il suo nemico ma vuole sapere come ha fatto a ottenere i super poteri, non è arrabbiato con il mondo ma vuole diventare famoso, vuole fare qualcosa per essere notato.
Lo chiamavano Jeeg Robotè anche in grado di far assaporare gli anni ’70 e ’80 con le canzoni e i rimandi a un cartone animato che ha segnato un’epoca. Raramente capita di vedere un film così professionale, dalla scrittura curata, alla caratterizzazione dei personaggi, fino alla contestualizzazione del luogo.

Se per riuscire a realizzare un film così divertente e geniale bisogna bagnarsi nelTevere, non resta che invitare gli altri registi a fare un bel tuffo nel fiume della Capitale.

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT – TRAILER

Marta Leggio