Diabolik:la recensione umorale dell’adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani. Il film, dal 16 dicembre al cinema, è diretto daiManetti bros., scritto daMichelangelo La NeveeManetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme aMario Gomboli.
A dare il volto al Re del TerroreLuca Marinelli, nei panni dell’affascinante Eva KantMiriam LeoneeValerio Mastandreain quelli dell’ispettore Ginko. Nel cast ancheAlessandro Roia,Serena Rossi,Roberto Citran, Luca Di Giovanni,Antonino Iuorio,Vanessa Scalera,Daniela Piperno,Pier Giorgio Bellocchiocon la partecipazione straordinaria diClaudia Gerini.

DIABOLIK – LA RECENSIONE

L’adattamento cinematografico di un’opera nata per un medium diverso dall’audiovisivo è sempre un problema; e gli esempi che potremmo prendere per analizzare gli errori, le modifiche coerenti e incoerenti che possono rendere riuscita o meno un opera sono moltissimi. Quindi la domanda che dovremmo porci tutti è: cosa rende un adattamento riuscito o meno? Quale è la componente fondamentale e imprescindibile? La risposta è tutt’altro che scontata e semplice ma, a grandi linee, il trasmettere l’anima del personaggio è una di queste. Se volessimo poi essere più specifici, potremmo anche affermare che l’anima è composta a sua volta da due fattori: quello interiore e quello esteriore. L’azione e l’introspezione.
Nel caso di Diabolik dei Manetti Bros. sfortunatamente, entrambe le componenti sono poco definite rendendo il personaggio diafano e poco affascinante. Luca Marinelli, nello specifico, sembra sminuito nell’espressività (e vabbè Daibolik è un personaggio privo di espressioni) ma solo in una scena sono riuscito a vedere la forza di Marinelli che, come solo lui sa fare, trasmette tutta la potenza del personaggio di Diabolik con una microespressione. Altro paio di maniche riguardo al personaggio di Eva Kant (Miriam Leone) che funziona molto bene e sorprende per la credibilità e fluidità.
Diciamo quindi che, data per buona la volontà degli autori e degli adattatori, il film ha anche altri difetti: un inizio lento che viene superato dopo i primi 45 minuti, alcuni dialoghi poco moderni che risultano artefatti (anche se questo è spiegabile dal periodo storico e dagli albi scelti per il film).
Insomma è un brutto film? La risposta è Nì.

Sia chiaro un fatto: iniziai a leggere Diabolik quando trovai degli albi abbandonati nei posti di guardia durante il mio servizio militare; e ne sono rimasto estasiato.
Ma in questa pellicola Il carattere di Diabolik, la sua umanità non è abbastanza evidenziata. Per come è girata e trasposta (adattare un testo è ben altra cosa) sembra più pensata per una serie piuttosto che per un lungometraggio di oltre due ore. Ciò nonostante c’è qualcosa di indefinibilmente piacevole e godibile anche i questo modo di trasporre un personaggio che può dare molto e poteva dare di più.

DIABOLIK– LA TRAMA

Clerville, anni ‘60.
Diabolik, ladro privo di scrupoli e di cui nessuno conosce la vera identità, ha portato a segno un altro colpo, sfuggendo anche questa volta con i suoi abili trucchi agli agguati della polizia. Intanto in città c’è grande attesa per l’arrivo di Lady Kant, affascinante ereditiera che porta con sé un famoso diamante rosa. Il gioiello, dal valore inestimabile, non sfugge all’attenzione di Diabolik che, nel tentativo di impadronirsene, rimane però ammaliato dal fascino irresistibile della donna.
Ma ora è la vita stessa del Re del Terrore a essere in pericolo: l’ispettore Ginko e la sua squadra hanno trovato finalmente il modo di stanarlo e questa volta Diabolik non potrà salvarsi da solo.
Inizia così la storia oscuramente romantica tra Diabolik ed Eva Kant. Un sodalizio e un amore che faranno da sfondo a mille pericolose avventure.

DIABOLIK– TRAILER ITALIANO

Edoardo Montanari