No other choice – Non c’è altra scelta:la recensione del film nuovo film di Park Chan-wook, in concorso alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2025 e da gennaio 2026 al cinema.
You Man-su (Lee Byung Hun), uno specialista nella produzione di carta con 25 anni di esperienza, è talmente soddisfatto della propria vita da potersi dire con onestà: “Ho tutto quello che desidero.” Trascorre serenamente le sue giornate con la moglie Miri (Son Yejin) e i loro due figli, finché un giorno la sua azienda gli comunica senza preavviso il licenziamento. “Non c’è altra scelta.” Scioccato, Man-su giura, per sé stesso e per il bene della sua famiglia, di trovare al più presto un nuovo lavoro. Nonostante la sua ferma determinazione a cambiare vita, passa oltre un anno saltando da un colloquio all’altro e lavorando in un piccolo negozio. Rischia addirittura di perdere la casa che ha conquistato con tanti sacrifici. Disperato, si presenta all’improvviso alla Moon Paper e cerca di consegnare il suo curriculum, ma finisce solo per essere umiliato dal caporeparto Choi Sun-chul (Park Hee Soon). Man-su sa di essere più qualificato di chiunque altro per lavorare alla Moon Paper, e così prende una decisione ben precisa: “Se non c’è un posto per me, allora dovrò farmi spazio da solo.”

NO OTHER CHOICE – NON C’E’ ALTRA SCELTA – LA RECENSIONE
Eojjeol suga eopda/No other choice (Park Chan-work). Man-soo (uno spettacolare Lee Byung-hun), dopo essere stato licenziato da una cartiera, nonostante lunghi anni di onorato lavoro, cerca di arrabattarsi come può, ma presto scopre che l’unico modo per ritrovare un posto simile al precedente è… eliminare la concorrenza! Ispirandosi al romanzo “The ax” di Donald E. Westlake, già trasposto sul grande schermo da Costantin Costa-Gavras nel 2005, cui il film è dedicato, Park Chan-work torna con un film dirompente, che potrebbe essere definito il nuovo Parasite.
Tra umorismo, spietata critica sociale e alcune scene di puro cinema, come il primo omicidio commesso dal protagonista, grottesco e beffardo, il regista sudcoreano fa riflettere e intrattiene, in un mondo del lavoro in cui la critica chapliniana è solo uno sbiadito ricordo.
Finale agghiacciante, con Man-soo unico umano sopravvissuto, in tutti i sensi, in una fabbrica piena di sole macchine. Desolante. Concorso.
Voto: 8
NO OTHER CHOICE – NON C’E’ ALTRA SCELTA – IL TRAILER
Paolo Dallimonti





