Lezioni di Persiano:la recensione del film diretto dal regista ucraino candidato all’Oscar perLa casa di sabbia e nebbia, Vadim Perelman, presentato all’ultimo Festival di Berlino e distribuito in Italia da Academy Two. Nel cast Lars Eidinger e Nahuel Pérez Biscayart.
Due sono i temi fondamentali del film: l’importanza della comunicazione attraverso il linguaggio e il valore della memoria.

LEZIONI DI PERSIANO – LA TRAMA

1942. Siamo nella Francia occupata. Gilles (Nahuel Pérez Biscayart – già protagonista dell’indimenticabile120 battiti al minuto) viene arrestato da soldati delle SS insieme ad altri ebrei e trasportato in un campo di transito in Germania. Riesce a salvarsi, giurando alle guardie di non essere ebreo, ma persiano. Questa bugia lo salva temporaneamente, ma lo trascina in una missione che potrebbe costargli la vita: insegnare la lingua farsi a Koch, l’ufficiale responsabile delle cucine del campo (Lars Eidinger – Dumbo, Personal Shopper), che sogna di aprire un ristorante in Iran appena la guerra sarà finita.
Gilles riesce a sopravvivere grazie ad un trucco ingegnoso: inventa ogni giorno parole immaginarie basandosi sui nomi degli altri prigionieri del campo.

LEZIONI DI PERSIANO – LA RECENSIONE

1942, Gilles sta scappando dal Belgio e mentre attraversa la Francia viene catturato dai nazisti, non può immaginare che un libro di poesie persiane di cui è venuto casualmente in possesso lo salverà dalla fucilazione, almeno per il momento. L’ufficiale nazista Kocksta è alla ricerca di un prigioniero che parli il farsi, perché finita la guerra vuole trasferirsi a Teheranper aprire un ristorante: Gilles non conosce il farsi ma si fa passare per persiano usando il nome del proprietario del libro RezaJoon. L’ufficiale vuole lezioni giornaliere e Gillesper per mantenere in vita l’inganno non può far altro che inventare e memorizzare allo stesso tempo la nuova lingua.

Quando linguaggio e memoria divengono un tutt’uno il risultato è la resistenza all’orrore. Se per nazisti i deportati erano solo numeri, Gilles usando per le parole gli ridà vita e memoria.

Ad interpretare Gilles è Nahuel Pérez Biscayart visto recentemente in “120 battiti al minuto”: è perfetto per il ruolo con la sua figura esile e con gli occhi sgranati alla ricerca costante di segnali di pericolo e da solo regge tutto il film.
Lezioni di Persiano è ispirato al racconto “Invenzione di una lingua” (Erfindung einer Sprache) di Wolfgang Kohlhaase.

LEZIONI DI PERSIANO – IL TRAILER ITALIANO

Sara Gentili