Che fine ha fatto “Mindhunter”? Domanda più che legittima dopo che la seconda stagione è arrivata su Netflix nel 2019 per poi scomparire nel nulla.

Eppure parliamo di uno show che ha avuto un grandissimo successo; ma allora perché David Fincher, pur non cancellando la serie, l’ha messa in questo stato di sospensione a tempo indefinito?

Dalle indiscrezioni sembra che la colpa sia dovuta al budget troppo elevato che sarebbe servito per realizzare nuovi episodi. Eppure vediamo Netflix spendere milioni di dollari in altri prodotti (decisamente discutibili); e allora perché non “Mindhunter 3”?

In un’intervista con Steve Weintraub, regista di due episodi della serie, sono venute alla luce dichiarazioni interessanti. Prima fra tutte il coinvolgimento nella terza stagione di moltissime figure professionali che avrebbero fatto alzare non di poco i costi degli episodi.

Naturalmente parliamo di coinvolgere nei nuovi episodi esperti di serial killer, membri dell’FBI e quant’altro; tutti professionisti che non vanno a lavoro gratuitamente. Eppure visto il buon successo di “Mindhunter” forse ne sarebbe valsa la pena.

Cosa sarebbe successo nella terza stagione di “Mindhunter”?

In molti avrebbero voluto vedere Holden e Bill sradicati dal loro ufficio nel seminterrato dell’FBI per andare a lavorare in prima linea.

Però col successo ottenuto dal loro metodo di analisi del crimine, non sarebbe più stato possibile restare dietro una scrivania. Del resto è quello che è successo nella vita reale e avrebbe avuto senso anche in una nuova stagione della serie.

Oltretutto ci sarebbe stata tutta la storia legata a Charles Manson, che avrebbe richiesto moltissime ore di lavoro (psicologico e non) e di coinvolgere tutta una serie di persone per “costruire” questo personaggio così delicato.

Eppure Damon Herriman che ha interpretato il defunto leader della setta, ha più volte ribadito che sarebbe bastata una telefona per tornare nel ruolo. Telefonata, ovviamente, mai arrivata.

Sebbene la possibilità di una terza stagione di “Mindhunter” sia (probabilmente) morta e sepolta, molti membri della produzione ancora ci credono. Magari se i fan di tutto il mondo facessero un appello a Netflix il colosso dello streaming potrebbe cambiare idea al riguardo e mettere mano al portafogli.