Fedeltà:la recensione umorale della serie Netflix in 6 episodi, disponibile dal 14 febbraio 2022.
La nuova serie, liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Marco Missiroli, edito da Einaudi, finalista al 73° Premio Strega e vincitore del Premio Strega Giovani, racconta di un amore moderno nel quale passione e complicità lasciano il posto a gelosia e ossessione, quando si insinua il dubbio del tradimento.
Nel cast, oltre a Michele Riondino (Carlo Pentecoste) e Lucrezia Guidone (Margherita Verna), Carolina Sala (Sofia Casadei), Leonardo Pazzagli (Andrea) e Maria Paiato (Anna Verna). La regia è di Andrea Molaioli (La ragazza del lago, Suburra – la serie) e Stefano Cipani (Mio fratello rincorre i dinosauri).

FEDELTÀ – LA RECENSIONE

Conoscere il partner, fidarsi di lui o di lei non è cosa scontata. A volte, poi, potremmo addirittura arrivare a non riconoscerlo perché un sospetto, un racconto falso o travisato può portare a una catena di eventi e scelte che ci fanno mettere in discussione tutto quello che, fino a poco prima, avevamo considerato sicuro.

Come piccioni che non sapendo giocare a scacchi buttano a terra tutti i pezzi del gioco, così la gelosia può mandare all’aria un rapporto, un matrimonio, il futuro e il passato.

Le prime puntate di Fedeltà (serie in sei episodi tratta dal libro di Marco Missiroli) sembrano richiamare all’ansia, alla paura, al dubbio e all’ambiguità come muro portante della narrazione. Le prime tre puntate sono ansiogene e per quanto mi riguarda, eccessivamente lente. Perché sia chiaro una volta per tutti: per essere profondi non basta indugiare con la macchina da presa su movimenti lenti.

Un’inquadratura deve essere “piena”, deve attrarre e spingere lo spettatore a guardare il quadro nella sua interezza, deve scatenare il desiderio a seguire tutte le sfumature e non attendere con ansia che qualcosa accada.

La storia di Carlo e Margherita (Michele Riondino e Patrizia Guidone) è la storia di una coppia che sembra funzionare ma che ha, evidenetemente, qualcosa in sospeso se basta un piccolo racconto a distruggere tutto. E’ una storia che tutti noi possiamo aver vissuto e che, personalmente, ho ben in mente: un attimo prima il mondo ti sorride e un attimo dopo ti senti stranamente colpito da ogni raggio di luce e ogni suono che c’è intorno a te.
Da soggetto della tua vita, ti senti trasformato in oggetto in balia del caos.

Quindi l’idea di partenza della serie è buona, il tema è sempre attuale. E’ lo sviluppo che lascia a desiderare.

Siamo di fronte a una serie che sembra nascondere la verità che accade ai protagonisti dietro a una fuga della macchina da presa. Spiazza sì, ma per quanto mi riguarda innervosisce; sia come scelta registica, sia come sceneggiatura. E anche le musiche, in molti casi, portano all’ansia più che alla riflessione.

La recitazione degli attori nella quasi totalità (eccezione fatto per Maurizio Lastrico, sì il comico, e Gianluca Gobbi, l’editore) tende al piatto e allo sfiatato. Sia chiaro che non parlo di talento, ma di messa in scena e di prova attoriale limitata a questa serie dove i personaggi sembrano incollati al loro posto, umanamente sottotono e in un certo qual modo “ingessati”.

L’impressione che ho avuto mentre, faticosamente, andavo avanti con la visione di tutti e sei gli episodi, è che l’eccessivo concentrarsi sul tema della serie abbia portato tutta l’opera a perdere di vista lo spessore per ribattere continuamente sul senso di dubbio e confusione. C’è da notare anche un eccessivo, a mio avviso, utilizzo di scene musicali con azioni importanti che sembrano interruzioni più che avere una necessità di racconto.
Insomma, per me, è un deciso no.

FEDELTÀ – LA TRAMA

Ambientato tra Milano e Rimini, Fedeltà è un’esplorazione del desiderio e del tradimento, e delle loro conseguenze, attraverso la storia di due coniugi.
Carlo, professore part-time di scrittura creativa, e Margherita, architetto divenuto agente immobiliare, sono innamorati, ma capita che i loro desideri si allontanino dai confini della loro camera da letto. Carlo brama la quieta bellezza di una delle sue studenti, Sofia; Margherita fantastica sul suo fisioterapista Andrea. Il sogno di un nuovo appartamento nel cuore di Milano potrebbe essere proprio ciò di cui Carlo e Margherita hanno bisogno per rafforzare la loro relazione che diventa simbolo ed espressione della fedeltà, non solo di coppia, ma anche verso se stessi.

FEDELTÀ – IL TRAILER

Edoardo Montanari