A Proposito di Piuma – La Recensione

Piuma: la recensione del film del 2016 diretto da Roan Johnson con Luigi Fedele, Blu Yoshimi, Michela Cescon, Sergio Pierattini, Francesco Colella, Francesca Antonelli, Bando Pacitto, Clara Alonso, Bruno Squeglia, Francesca Turrini e Massimo Reale.

Cate e Ferro sono a un passo dall’esame di maturità, vorrebbero partire per le vacanze con i loro amici, ma c’è un insormontabile ostacolo: Cate è incinta, e, avendo già avuto un aborto, non può assolutamente muoversi da casa. Contro il volere dei genitori, decidono di tenere la bambina, che Ferro vuol chiamare Piuma perché un giorno voli leggerissima sopra ai problemi di un mondo difficile. Ma Cate e Ferro sono ancora giovanissimi, sono supportati da due famiglie diverse ma ognuna complicata a modo suo, e non hanno piena consapevolezza dell’impegno che hanno deciso di mantenere.

Con un esordio in medias res e un finale che chiude appena prima della nascita di Piuma, il film di Roan Johnson è una commedia giovanilistica all’italiana che s’inserisce nel solco dell’opera precedente del regista, Fino a qui tutto bene (leggi la recensione).
Se lì Johnson aveva voluto raccontare le ultime battute di una convivenza universitaria, qui l’attenzione è dedicata alla generazione pronta a spiccare il volo verso l’indipendenza, affare per cui Ferro ha pochissimo interesse e che Cate vede ancora come qualcosa dai contorni sfumati. La difficoltà di prendersi le proprie responsabilità con cognizione di causa è uno dei temi di questo Bildungsroman, affidato ai ruoli ben definiti di Cate e Ferro e però mal recitati dai due attori, presi ‘dalla strada’, se questa espressione oggi ha ancora un senso. Il divario con gli attori professionisti, cui sono affidati i personaggi secondari, è pertanto abissale, ed è uno dei difetti di questa commedia malgrado tutto ben scritta e in grado di regalare allo spettatore alcuni momenti di sincera comicità, soprattutto quando Johnson mette l’accento sul conflitto generazionale. Una commedia leggera, leggerissima. Ma se lo stesso regista l’ha presentata come tale, giudichiamo ingiustificate le considerazioni di chi l’ha fischiato a Venezia: Piuma va preso per quella che è, cioè una commedia senza alcuna pretesa intellettualistica di sorta.

PIUMA – TRAILER ITALIANO

Francesca Sordini

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