A proposito di BoJack Horseman – Terza stagione

Come sapete (altrimenti leggete QUI) BoJack Horseman è diverso da qualsiasi altro spettacolo in televisione. E la terza stagione, in qualche maniera, è diversa dalle precedenti due. Ma non per questo è meno geniale e brillante.
All’inizio di questa nuova stagione, formata da 12 episodi, Bojack (Will Arnett) è ancora scioccato dalla “Fuga da Los Angeles” avvenuta nella scorsa annata. E’ pieno di sensi di colpa – giustamente – anche se, per buona parte dello show questi sensi di colpa sono sotto la superficie; persistenti ma sottotraccia. Fino alle ultime puntate in cui i suoi rimorsi e rimpianti vengono fuori in una puntata delirante, divertente, profondamente triste e malinconica: insomma l’episodio perfetto per descrivere il mondo creato da Raphael Bob-Waksberg.

BOJACK HORSEMAN 3 – LA TRAMA

Ma andiamo con ordine: lo show si differenzia dalla seconda stagione ma continua a trovare nuovi modi per mostrare l’assurdità dell’universo Bojack esplorando i personaggi “secondari” ma mantenendo allo stesso tempo la malinconica depressione e i comportamenti autodistruttivi del protagonista.
La Stagione 3 continua il percorso avviato negli anni passati: BoJack ha finito le riprese di Secretariat (anche se a dirla tutta è stato sostituito da immagini digitalizzate). Lui è consapevole che la sua performance nel film è tutta una farsa ma è entusiasta di vedere come la sua carriera sia rinata: tra promozione del film e la campagna per la candidatura come Miglior Attore Protagonista ai Premi Oscar. Però il suo passato professionale non lo ha del tutto abbandonato e si troverà più volte a dover difendere la sit-com che lo ha lanciato nel firmamento di Hollywoo(d): Horsin’ Around.

Come detto si celebrano molto le storie “collaterali”: Diane (Alison Brie) sta ancora cercando di capire che cosa esattamente vuole fare con la sua vita, e del suo matrimonio con Mister Peanutbutter (Paul F. Tompkins) e dovrà prendere un’importante decisione etica. Il cane, nel frattempo, si occupa della cancellazione del suo show televisivo e si imbatte nel prossimo progetto insieme a Todd (Aaron Paul) di bassa moralità. Princess Carolyn (Amy Sedaris), invece, combatterà due battaglie: una per la sopravvivenza della sua agenzia e l’altra – interna – per riprendere in mano la sua vita.

La grande volontà di sperimentare è evidente nella quarta puntata (Un pesce fuor d’acqua) in cui BoJack deve presenziare al Red Carpet del POFF, il Pacific Ocean Film Festival. In questo episodio il dialogo è quasi assente dando ampio rilievo allo scorcio esilarante della civiltà sottomarina.
Ma, in ogni caso, la trama principale mantiene la costante attenzione sull’infelicità e sugli atti di auto-sabotaggio di Bojack, sottolineati dai numerosi episodi di flashback che riportano le vicende nell’anno 2007.
La terza stagione cerca di mettere in luce la profonda disperazione esistenziale che si cela sotto un’imbracatura equina, in una discesa a spirale verso gli inferi che avrà la sua catarsi nell’ultimo episodio stagionale.
Ma una cosa è giusto ricordarla: anche nei suoi momenti più bui BoJack è una serie dannatamente divertente, curata nei minimi dettagli e assolutamente geniale.
Non resta che aspettare il 2017 per assistere alla quarta stagione.
Bentornato a Hollywoo BoJack, ci sei mancato.

BOJACK HORSEMAN 3 – L’OPENING

Marco Visco

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