Videoblog di un Vampiro (Afflicted) – di Derek Lee e Clif Prowse (2013)

E’ ormai assodato come aspettative troppo alte vengano spesso deluse. Purtroppo può capitare anche che un film tanto atteso, perché ha solleticato la nostra curiosità o per l’entusiasta accoglienza ai variFestival, si riveli non all’altezza di quello che avevamo a lungo immaginato.
E’ il caso diAfflicted,mokumentarygirato tra Spagna, Francia e Italia, da due registi canadesi al loro esordio,Derek LeeeClif Prowse, nelle vesti anche di sceneggiatori ed attori protagonisti.

VIDEOBLOG DI UN VAMPIRO – LA TRAMA

L’impianto narrativo è semplice ma accattivante, anche se piuttosto “inflazionato” per il genere: due amici fraterni decidono di intraprendere finalmente il tour inEuropache sognano dall’adolescenza, e di documentare i loro bagordi grazie a unatelecameraa spalla e a unblog, con cui poter interagire in tempo reale con il popolo del web, com’è ormai prassi nell’era di facebook, istangram e youtube. Ma ben presto il lorodocu-viaggioprende una piega tanto inaspettata quanto drammatica:Derek, dopo una notte brava trascorsa con una misteriosa donna avvicinata in un locale di Parigi, comincia a star male, a mutare in qualcosa di spaventoso, che prende possesso del suo corpo e della sua mente, con conseguenze che sfuggono al suo controllo e lo fanno precipitare in unincubo a occhi aperti, prima davanti allo sguardo preoccupato ed incredulo dell’amico, poi rendendolo protagonista di un’incessante fuga da una terra straniera e dalle forze dell’ordine, alla ricerca di una cura che possa salvarlo o, quantomeno, di risposte.

La tecnica del “falso documentario” è ormai una piaga che si è estesa a macchia d’olio, soprattutto tra i registi esordienti e tra quelli che desiderano cimentarsi con l’horror, ma il rischio di fallire, come dimostrano alcuni ingloriosi precedenti (un esempio su tutti il flop “L’altra faccia del Diavolo“), è altissimo, se non si hanno le spalle robuste e un’ottima padronanza della macchina da presa. I due giovani filmmaker dimostrano invece diavere talentoe di saper usare con sapienza il mezzo cinematografico, realizzando scene pregevoli dal punto di vista tecnico, nonostante il low budget e gli evidenti limiti delfound footage, e curando in particolar modo gli effetti speciali, davvero efficaci.
Non manca poi l’azione, per gli amanti del ritmo serrato e dellesequenze alla videogamedi nuova generazione, ma il punto di maggior forza della pellicola sono le locations, grazie anche agli splendidi scorci naturalistici delle 5 terre, con il loro fascino senza tempo.
E’ con lasceneggiaturache, purtroppo, stenta a decollare e, dopo un inizio promettente, la storia perde appeal fino a ridursi all’ennesima parabola di ragazzi sprovveduti, che compiono un’imprudenza dopo l’altra, senza grandisvolte nella tramao approfondimenti psicologici. Peccato perché le premesse c’erano tutte.
Qualche trovata è tuttavia degna di nota, come la manciata di minuti inpiano sequenza, girata interamente in soggettiva grazie a una telecamerina attaccata al petto del “contagiato“, o la scelta dei due registi di impersonare se stessi, espediente che permette loro di non dover spiegare con escamotage narrativi il rapporto che li lega, puntando solo sull’autenticità e credibilità della loro amicizia, che appare evidente sin dai primi fotogrammi.

Ilfinaleè invece il vero punto debole dell’opera, molto frettoloso e prevedibile, considerata anche la mole di film simili. Se l’epilogofosse stato più convincente, magari spiazzante, come richiede il genere, il film avrebbe guadagnato punti e conquistato la mianatura esigente. Invece scivola via piatto, finendo nel dimenticatoio prima ancora che sullo schermo appaiano i titoli di coda, nonostante il (già visto)doppio finale “a sorpresa”, e malgrado l’impegno e la buona volontà dei due registi, che conviene tuttavia tenere d’occhio, se non altro per la ventata di aria fresca che hanno regalato al genere e per avergli conferito una maggiore qualità, evitandoinquadrature ballerinee snervanti.
Afflictedha fatto incetta di premi alFantastic Fest 2013(Miglior Film Horror, Migliore Sceneggiatura, Miglior Regista), trionfando anche alToronto International Film Festival(Best Canadian First Feature Film) e alFestival Internazionale del Film Fantasticodi Sitges ( Migliori Effetti Speciali). In Usa è uscito nelle sale il4 apriledi quest’anno, mentre inItaliaè in attesa di trovare una distribuzione (sempre che accada) ed è reperibile soltanto in rete, sottotitolato.
Consigliatoa chi predilige i film indipendenti senza voler rinunciare a scene acrobatiche mozzafiato e a villains dotati di superpoteri, e a chi non fosse ancora saturo di riprese pseudo-amatoriali spacciate per vicende realmente accadute.

VIDEOBLOG DI UN VAMPIRO – TRAILER

Eliana Romano