Everyday Rebellion: larecensionedel documentario diretto daArash RiahieArman Riahi, in arrivo nelle nostre sale dall’11 settembre, distribuito daOfficine Ubu.

Cos’è che ha in comune il movimento Occupy Wall Street con gli Indignados spagnoli o con la Primavera Araba? C’è una connessione tra il movimento democratico iraniano e le lotte siriane? E qual è il collegamento tra le attiviste ucraine in topless di Femen e le proteste contro il governo in Egitto? Le ragioni dietro ai vari sollevamenti in questi paesi possono essere diverse, ma le tattiche creative di non-violenza che essi usano sono strettamente connesse. Everyday Rebellion è un documentario e un progetto crossmediale che celebra il potere e la ricchezza delle forme creative di protesta non-violenta e di disobbedienza civile.

EVERYDAY REBELLION – LA TRAMA

“Si dirà no alla violenza e partirà un applauso collettivo”Cosa accomunaOccupy Wall Streetcon le protesteIndignadosspagnoli o laPrimavera araba? Che cosa unisce leFemencon il movimento verde aTeherana le protestesirianecontro il regime di Bashar Al-Assad? Il documentario deifratelli iraniani Riahitenta di rispondere a questa domanda: lanon violenza. Arriverà nelle sale l’11 settembre prossimo “Everyday Rebellion – L’arte di cambiare il mondo“, la pellicola che racconta la quotidiana rivoluzione non violenta e la disobbedienza civile in tutto il mondo di alcuni dei più innovativi gruppi di protesta degli ultimi anni. L’opera è un omaggio alla creatività dellaresistenza non violenta, è un documentario sullediverse tattichedi preparazione alla protesta pacifica, ma che per questo non vuol dire assente di rabbia. Perchè la violenza genera altra violenza e “letattiche non violente sono ciò di cui i dittatori hanno più paura“.

Forse non sono le più veloci, è vero, ma sicuramente sono le più concrete per il raggiungimento finale:Gandhi, infatti, ha insegnato che “prima ti ignorano, poi ridono di te, poi ti combattono, poi vinci“. Il documentario è frutto di5 annidi lavoro attraverso il mondo (l’Italia, purtroppo, in questi 5 anni non ha avuto nessun movimento che abbia questa forza di cambiamento, secondo i registi) raccontato attraverso ilvoice over sussurratoe l’osservazione rispettosa degli avvenimenti intrecciati sulle strategie di movimenti differenti, in cui i nuovi media (laTwitter Revolution) hanno avuto il merito di velocizzare lo scambio di idee, senza mescolare la forma con la sostanza: laRivoluzione, infatti, viene vinta o persa nella realtà e non sui social. Tutti questi movimenti globali sono accomunati dalla lotta contro la privazione deipropri diritti: dagli abusi del capitalismo diNew Yorkagli sfratti che aMadridhanno portato a una catena di suicidi; dalla negazione della libertà della donna inUcrainaai regimi totalitari inMedioriente. Tutti legati attraverso una resistenza non violenta. Idealista, riflessivo e “romantico” nel modo in cui gestisce l’attivismo e i suoi ideali, forse un pò troppo lungo (118′), questo filmparla di pacecolpendo nel profondo lo spettatore. Ovviamente sempre in modo non violento.

EVERYDAY REBELLION – IL TRAILER

Marco Visco