American Mary, di Jen Soska e Sylvia Soska (2012)
Questa settimana voglio segnalarvi quella che considero una vera “chicca” cinematografica tutta al femminile: “American Mary“, scritto e diretto dalle sorelle gemelleJeneSylvia Soska.
AMERICAN MARY – LA TRAMA
Il film racconta le disavventure di Mary (impersonata dalla strepitosaKatharine Isabelle), una promettente studentessa di medicina, specializzanda in chirurgia, che, per far fronte agli arretrati dell’affitto e a piccoli debiti, si addentra casualmente nel sottobosco degliinterventi esteticiclandestini, degli impianti sottocutanei e della body modification, per conto di clienti che hanno superato ogni limite e che trovano in lei l’ultima spiaggia per realizzare i propri folli desideri.
Da studentessa di medicina squattrinata ad “artista” dellachirurgia estremail passo sarà breve.“Non penso che sia giusto che sia Dio a scegliere quale debba essere il nostro aspetto esteriore”affermerà con convinzione una sua paziente.
Ma, naturalmente, l’Orrorenon tarderà a manifestarsi in tutta la sua potenza, trascinando la protagonista in un abisso inimmaginabile, dalle conseguenze fatali.
Il secondo lungometraggio delleregiste canadesiè il più sadico e cruentorevenge movieche io abbia mai visto, ma la violenza, a differenza di molti film dello stesso genere, non è esibita a tutti i costi e non scade mai in un voyeurismo esasperato.
Anzi, in alcune sequenze (il finale su tutte), il film tocca vertici disublime grazia e bellezza, merito delle due bravissime sorelle, dotate di un tocco di rara classe che, unita ad una perversione morbosa e malata, fa di loro delle professioniste in erba da tenere d’occhio.
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Leatmosfere opprimentie malsane ricordano molto l’ossessione per la carne e per le devianze sessuali del buon vecchioCronenbergdegli esordi (loro connazionale): se pensate dunque cheAmerican Marysia uno dei tanti torture porn triti e ritriti, siete fuori strada.
E’ piuttosto undrama-horrorche cattura lo spettatore sin dai primi minuti (grazie anche ad una superba colonna sonora composta da pezzi metal alternati a musica classica) e lo scaraventa in un mondo underground fatto di “freaks”, lap dancers, brutti ceffi e squallidi tuguri usati illegalmente come sale operatorie, a tal punto che anche la vita più misera sembra un eden a confronto.
Squisitamente weird(adorabile il personaggio di Beatress, una sosia quasi perfetta di Betty Boop), non è ovviamente una pellicola per tutti: nonostante le scene più truculente siano quasi tutte fuori campo, resta unhorror/thrillerad alta tensione, capace di turbare e impressionare per i suoi contenuti decisamente crudi, adatti solo a “stomaci forti”, avvezzi a queste tematiche perturbanti.
L’interpretazione degli attori è poi molto credibile, soprattutto quella della sensuale scream queenKatharine, di sicuro anche un “belvedere” per il pubblico maschile.
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Da segnalare infine il piccolo cammeo delle due trasgressive registe, nel ruolo di due gemelle dark che si rivolgono a “Bloody Mary” (questo il soprannome con cui diviene celebre sui siti web specializzati) per essere unite chirurgicamente in modo definitivo e molto inquietante.
C’e’ chi lo ha definito la “versione meno patinata e più femminista della serie cult Nip/Tuk”, ma le Soska sisters hanno spiegato che la loro opera non è che“una metafora del loro viaggio nel mondo dell’Industria cinematografica”, viaggio che mi auguro sia lungo e costellato di successi.
Al di là delle etichette, “American Mary” è un horror ben ideato, intelligente e originale, a conferma del fatto che il genere è tutt’altro che morto ma, anzi, rivitalizzato da una brezza di novità che fa ben sperare.
Presentato nel 2012 alFrightfeste a numerosi altri Festival Internazionali, riscuotendo sempre accoglienze entusiaste da parte di Critica e pubblico, non è mai arrivato sugli schermi nazionali, inutile anche sottolinearlo, ma si trova fortunatamente on line in lingua originale, con sottotitoli in italiano.
Consigliato agli appassionati delrape&revenge, ma raffinato e non troppo esplicito (siamo lontani da “L’ultima casa a sinistra” e da “I spit on your grave”, molto più gore), e a chi è incuriosito dal nuovocinema horrorfatto da donne e per le donne.
AMERICAN MARY – TRAILER
Eliana Romano